Considerazioni sulla stagione 2019/2020

17.09.2019 - 17:00 Uhr
Originariamente scritto da lucagar86
Originariamente scritto da Adiluk99

"Stabilita la classifica finale attraverso il coefficiente correttivo già adottato in altri campionati, il Consiglio ha assegnato lo scudetto 2020 all’Atalanta e ha deliberato la retrocessione di Chievo, Napoli e Pescara. Conseguentemente risultano promosse al Campionato Primavera 1 le società Milan, Ascoli e Spal.
Direi l'annata migliore per fare plusvalenza con i ragazzini. . .
Bisogna cambiare e speriamo di riuscire a vedere dei progressi,ad oggi nella gestione adl in quanti sono passati dalla primavera alla prima squadra?


Insigne Luperto Gaetano ovvero solo Insigne per ora


Luperto ha 24 anni,potrebbe ancora fare qualcosa visto che ha ancora 10 anni di carriera davanti,poi non so se rientra solo per le liste. .

Su Gaetano ci spero tanto,ha appena 20anni e con Gattuso potrebbe migliorare tanto,infatti lo ha mandato a fare esperienza in B invece di tenerlo in panca,magari il prox anno in prestito ad un club di A che lotta per una salvezza tranquilla. . però se lo dai in prestito mi sa che devi promettere al club che se eplode ci guadagni qualcosa anche te,appunto il Parma che ci ha guadagnato in tutto ciò visto che ha fatto felice le casse dell'atalanta con 35mln e quelle della juve con 7mln per muratore . .
https://www.ilnapolista.it/2020/08/il-napoli-primavera-e-retrocesso-mentre-tre-suoi-giocatori-sono-ipervalutati-nellaffare-osimhen/

Un risultato disastroso per quella che nelle parole di De Laurentiis sarebbe dovuta diventare un fiore all’occhiello della società: la famosa scugnizzeria che però è rimasta solo nelle dichiarazioni del presidente del Napoli. Sabato, il Napoli andrà a giocarsi la Champions in casa del Barcellona e i catalani, falcidiati dagli infortuni, potranno contare su due gioiellini della cantera: Ansu Fati e Puig. E ciononostante anche il settore giovanile del Barcellona ha attraversato una lunga crisi che si è sovrapposta al periodo di minore competitività del club.

Ci sono due cose da sottolineare. Una è che il Napoli retrocede proprio nell’anno in cui è scomparso Mario Corso che portò al Napoli Primavera l’unico scudetto della sua storia. Quella sì che era una scugnizzeria: Celestini, Musella, Raimondo Marino, Volpecina, Caffarelli, Di Fusco, Cascione, Maniero, Amodio, Cimmaruta, per fare qualche nome.

E la seconda è che – paradossalmente – il Napoli va ufficialmente in Serie B pochi giorni dopo un’operazione di mercato che ha visto coinvolti proprio tre calciatori della Primavera: il difensore Claudio Manzi, classe 2000; l’attaccante Ciro Palmieri, anche lui 2000, e Luigi Liguori attaccante ’98 che ha disputato l’ultimo anno in prestito alla Fermana in Serie C. I tre sono stati inseriti nell’affare che ha portato all’acquisto di Osimhen dal Lille. Valutati all’incirca 5 milioni ciascuno in quella che potrebbe essere definita l’operazione Muratore del Napoli. Finanza creativa l’ha definita il Corriere dello sport, con un richiamo a Giulio Tremonti. Ricordiamo che Muratore è stato ceduto dalla Juventus all’Atalanta per 6,8 milioni di euro. Parliamo di un calciatore che aveva giocato solo in Serie C, nella Under 23 Juventus (con cui il club produce un bel po’ di plusvalenze). Solo dopo la vendita all’Atalanta, ha collezionato quattro presenze in Serie A.

Ormai nel calcio funziona così. Diciamo che funziona spesso così. Com’è accaduto anche nello scambio Barcellona-Juventus per Arthur e Pjanic con entrambi i calciatori che sono stati ipervalutati in modo che entrambi i club hanno potuto far respirare i propri bilanci.

Proprio ieri, tra l’altro, l’agente del Primavera Manzi ha confermato quel che aveva scritto L’Equipe e cioè che il ragazzo non si trasferirà subito in Francia, disputerà un altro in Lega Pro. Subito dopo la fine dell’affare, il Lille ha prestato i tre Primavera al Napoli che continuerà a pagare i loro ingaggi.

Il governo del calcio preferisce chiudere un occhio, o tutti e due come accaduto per il Manchester City. E non è un caso che negli ultimi trent’anni è profondamente cambiata la natura genetica dei presidenti delle squadre di calcio. La figura dell’appassionato di pallone è scomparsa; il calcio attira sempre più grandi imprenditori, grandi gruppi, che evidentemente hanno anche la possibilità di spazi più larghi e liberi per le loro operazioni contabili.
rivolto a Gattuso dal fisioterapista della Lazio durante l'ultimo match di campionato al San Paolo, non sembra non essere destinato a scemare in una bolla di sapone. Ieri, infatti, alcuni ispettori federali sono giunti a Castel Volturno proprio per incontrare Rino Gattuso, come riportato questa mattina da La Repubblica: la Figc, dunque, ha aperto ufficialmente un'inchiesta riguardo i fatti della sera di sabato di Fuorigrotta, e proprio l'allenatore del Napoli - si legge - è stato ascoltato come testimone dell'accaduto.
Vediamo un po come dice @Angiolo007 se si riesce a dare un segnale forte a tutto l'ambiente e non solo calcistico. . queste discriminazioni purtroppo fanno parte di tutti i settori ed è uno silentsilent
https://www.tuttomercatoweb.com/napoli/?action=read&idnet=dHV0dG9uYXBvbGkubmV0LTQ0MTA0MA

Mirco Moioli, il team manager dell'Atalanta che lo scorso 12 luglio si rese protagonista di un brutto episodio in occasione del match contro il Napoli, torna a scusarsi dopo averlo fatto già all'indomani dell'alterco avuto e lo fa stavolta tramite un comunicato ufficiale diramato dall'Atalanta: "Il Team Manager Mirco Moioli ribadisce le proprie scuse per aver assunto, lo scorso 12 luglio, un contegno non conforme. Ci tiene tuttavia a precisare di non aver avuto alcuna finalità discriminatoria e che il proprio contegno ha rappresentato, unicamente, una immediata reazione ad una espressione che ha offeso il suo onore e quello della squadra che ama e per cui è tesserato da oltre 15 anni.

Atalanta B.C. Spa, pur non potendo che biasimare quanto accaduto, resta vicina al proprio tesserato di cui in questi anni, al pari di tutto il mondo sportivo, ha potuto apprezzare le doti umane e professionali che non devono essere offuscate da quanto accaduto".

Quindi anche se avesse commesso un reato per l'Atalanta il tm ha delle doti umane e professionali che non devono offuscare il tutto. . augen-zuhaltenaugen-zuhaltenaugen-zuhalten silentsilentsilentsilentsilentsilent
Caspita. Ecco qui. Temo qua sia finito tutto, storia archiviata e non se ne parli più! Abbiamo fatto la frittata, fa niente, insabbiamo il tutto e andiamo avanti come se niente fosse.

Ed è così che si va avanti da anni, ormai decenni.

"Espressione che ha offeso il suo onore e quello della squadra che ama" (...?)

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Chi vince festeggia, chi perde spiega.
https://www.tuttomercatoweb.com/napoli/?action=read&idnet=dHV0dG9uYXBvbGkubmV0LTQ0MTMwOQ

(di Arturo Minervini) - Zero a Çakır, turco tutt’altro che napoletano. A Barcellona puoi perdere e magari il Napoli avrebbe perso lo stesso, ma si può assegnare il gol di Lenglet pur avendo l’ausilio del Var? Qui c’è un corto circuito comunicativo, o la necessità di tutelare una giostra che ha bisogno di certe figure per continuare a girare. Ma una giostra che mostra a tutti il suo trucco è come un illusionista che fa svela prima ancora di iniziare il suo trucco. Livello: Antonio Casanova.

Uno l’enorme rimpianto di Gattuso: aver compreso di poter fare l’impresa ma non essersi fatti trovare pronti a cogliere l’attimo. Non c'è margine d'errore contro certi avversari. Il Napoli invece se ne concede troppi e lascia un fastidioso senso di incompiuto. L'impresa che poteva esserci ma si è frantumata dinanzi a disattenzioni individuali (e arbitrali) a tratti imbarazzanti. Non c'era l'obbligo di passare il turno. C'era però l'obbligo di presentarsi al meglio delle proprie possibilità. E così, non è stato. Purtroppo.

Due legni, perché devi essere coerente. Perchè la nuvoletta dei pali viaggia sulla tua testa da due anni, che in Europa nessuno come te. Ed allora perché privarsi il gusto di scheggiarne due anche al Camp Nou? Non rimane che un tentativo estremo: chiedere a Paolo Brosio di organizzare un pellegrinaggio a Medjugorje.

Tre anni di contratto a Gattuso. È tempo di scelte e la prima scelta deve investire il tecnico. Un ciclo ha bisogno di fondamenta, di idee, di principi che vanno inculcati con convinzione e forza. Rino parlando della nomina di Pirlo alla Juve ha ironizzato: “Ora sono ca**i suoi”. Caro Ringhio, non pensare che la piazza di Napoli ti lasci più tranquillo. Già stamattina qualche viperetta ha il veleno sulla punta della lingua.

Quattro reti incassate in due gare, un concorso di colpe che nasce prima di tutto dalla scarsa vena di alcuni singoli. I gol incassati contro i blaugrana non sono errori di sistema, ma sistematiche cappellate (per usare un termine tecnico) di uno o più azzurri in simultanea. La rete di Messi (meraviglioso come sempre), ad esempio, nasce da una serie incredibile di inspiegabili omissioni difensive.

Cinque solo di affetto a Koulibaly. Flagella come Attila le speranze del Napoli, errando come un cavaliere che ha perso il proprio scopo per il campo. Più spaesato di Luca Giurato che viene proiettato nell’universo abitato dai congiuntivi e fa estinguere la popolazione mondiale con quattro frasi. Prestazione imbarazzante per uno forte come Kalidou, degna chiusura di una maledetta annata. L'ultima in maglia Napoli.

Sei è il numero dell’essere. E se smetti di essere ciò che sei sempre stato, rischi di non ritrovare i confini del tuo volto allo specchio. Di lasciar penetrare l’ombra sul viso, il velenoso turbamento della mancanza d’identità. Sarri dura come un gatto in tangenziale alla Juve, ma Sarri era finito prima ancora di iniziare. Perchè le idee non sanguinano, ma non si pugnalano. Ma n'è valsa la pena Maurizio? Condannare all'oblio tutto quello in cui hai creduto per una vita intera per questo disastro. Il diavolo ti ha rubato l’anima. E non ha nemmeno mantenuto le promesse...

Sette. Non serve altro. Il numero, gli anni e nella testa ricordi come fuochi d’artificio. Incontrollabili, colorati, differenti. Callejon non sarà più azzurro. Josè, schivo, riservato, rintanato nella propria missione. Accovacciato nel sacrificio fisico e mentale di esplorare lo spazio, le possibilità, la speranza. È un pezzo di terra che si stacca, una nazione autonoma del cuore che prende la deriva. Ma Josè è determinato e infinito come un ‘Nonostante’. La lezione più importante delle madri. Negli sguardi, nei piccoli dolori, nelle delusioni che la vita e il calcio possono riservare. Quel ‘Nonostante’ così fiero, così puro, così convinto racconta di Callejon. E lo racconterà per sempre. Perchè se non spenderete delle ore a raccontare ai vostri nipoti di quello spagnolo indomito, non avete amato davvero la maglia azzurra. Anzi, non sapete nemmeno cos’è l’amore.

Otto alla volontà di Insigne. Di esserci a tutti i costi, di andare oltre il dolore, di provare a tessere una trama differente. Segnali di leadership incoraggianti del capitano, lucido dal dischetto ed in tante giocate che avrebbero meritato gestione più oculata da parte dei compagni. Lorenzo, che incarna il coraggio venuto dal basso come raccontato da Hegel. Una dose di speranza per la stagione che verrà.

Nove ai punti fermi per la prossima stagione. La qualità di Mertens, la crescita di Lobotka, la solidità di Di Lorenzo sono punti cardinali per orientare il cammino del domani. È un Napoli che si divide l’anima tra nostalgia e futuro, tra un ciclo che è finito ed un altro che fatica a cominciare davvero. Servirà coraggio, nelle scelte, sul mercato, nella forza di abbattere qualche totem per diffondere una nuova religione.

Dieci a chi saprà fare di ogni fine un buon inizio. Si chiude la stagione folle, anomala, sconvolgente con ammutinamento, lockdown e ripresa tutta a porte chiuse. In bacheca una coppa, sul bilancio un’affare da 100 milioni già archiviato e la necessità di fare cassa. Il Napoli deve cedere bene ed azzecca re quattro colpi: un esterno d’attacco che segni con regolarità, un centrocampista di qualità, un rinforzo sulle corsie difensive ed un centrale di livello. Il futuro può essere roseo, ma tutto passerà dalle decisioni giuste in questa estate di imprevedibile calciomercato.
Voto alla stagione: Appena sufficiente solo per la vittoria della coppa italia. .

Obiettivi stagionali del Napoli:

Coppa Italia: Vittoria

Accesso alla prossima Champions League: Fallito

Arrivare il più lontano nella Champions League: Ni

Lottare per il titolo o stare nei primi 2-3 posti : Fallito

Per me gli errori partono sempre dall'alto e quindi chi ha programmato e progettato questa stagione è il primo responsabile e non può e non deve scaricare colpe sull'allenatore o sui giocatori o eventualmente sul ds. .

Adl è da 15 anni alla gestione del Napoli e non ha realizzato nessuno dei progetti per aumentare i ricavi commerciali,i ricavi da stadio,i ricavi dai diritti tv,i ricavi dagli sponsor,la scugnizzeria,lo stadio di proprietà etc etc. .

Il fatturato del Napoli è di 200mln e fin quando le milanesi o le altre stecchevano era abbastanza semplice entrare nelle prime quattro classificate ma ad oggi l'Inter ha preso da 3 anni accesso alla champions,l'atalanta da 2 anni ed è ai quarti di champions perchè nonostante un fatturato minore ha saputo lavorare meglio sia con i giovani,sia con il mercato sia con lo stadio di proprietà,la lazio se non vende si riconfermerà e torneranno su il milan e la fiorentina a meno di errori su errori e poi la roma nei prossimi 2 anni dovrebbe rientrare tra le 7 big. . ora abbiamo avuto tanto vantaggio ma lo abbiamo sprecato,non solo ci siamo fatti raggiungere ma anche superare. .

Ottimo l'investimento di osimhen ma sarebbe eccellente se non dovessimo salutare kk,milik,allan e in passato cavani,lavezzi,higuain e magari anche ruiz tra 1-2anni perchè questi vogliono vincere e non solo partecipare e ad un certo punto i bilanci puliti,in attivo,senza ricorrere agli adc tutto bello per chi gestisce ma il tifoso aspetta un miglioramento sotto tutti i punti di vista da 15 anni mentre vede le altre che alle parole fanno seguire i fatti,lo scudetto è 30 anni che lo aspettiamo e quando ancora dovremo attendere?

I progetti vincenti si vedono col tempo e ad oggi quello di adl apparte 3 coppe italia e 1 supercoppa italiana in 15anni cosa ha portato a noi tifosi? cosa? Sempre colpa dei Mazzarri,Benitez,Sarri,Ancelotti,Gattuso(si tanto prima o poi anche Gattuso capirà che non ci sono progetti ambiziosi se non il quarto posto ed andrà per la sua strada)
Stagione finita, è tempo di bilanci.

Campionato. Voto 4. Parliamoci chiaro, è stato un campionato troppo al di sotto delle aspettative, già solo per poter assegnare una sufficienza. La sparata iniziale di Ancelotti “puntiamo allo Scudetto”, con proclami e caroselli vari, è stata poco gradita dal sottoscritto, specialmente quando poi un allenatore con la sua carriera non riesce a gestire un gruppo di giocatori e se lo lascia sfuggire di mano così. Il voto, può sembrare severo, in realtà è una media tra il 2 di Ancelotti è il 6 di Gattuso. Anche perché è un bilancio dell’intera stagione, non si può far finta di avere i prosciutti sugli occhi o prendere in considerazione solo alcuni pezzi. Da un lato c’è il Napoli che ha battuto Roma, Juve e Lazio, dall’altra il Napoli che ha perso in casa contro Parma, Lecce, Bologna, Cagliari. Settimo posto, ben sotto dell’obiettivo “minimo”, ovvero essere tra le prime quattro, ampiamente alla portata è sfuggito male già a novembre, specie con un filotto di 7 partite senza vittorie.

Coppa Italia. Voto 10. Non serve corredarlo con ulteriori spiegazioni.

Champions League. Voto 9=. Perché è stato un Napoli un po’ double faces, quello da un lato capace di fermare due volte il Liverpool degli imbattibili e vincere a Salisburgo, con la squadra della Red Bull che non perdeva in casa da 70 partite, e in competizioni europee dal 2016. Intoppi nel percorso: la partita in Belgio contro il Genk, lì si dovevano sfruttare meglio le palle gol (3 legni nella stessa azione, giusto per dire), e la partita in casa contro il Salisburgo, andava vinta per blindare aritmeticamente la qualificazione già alla 4° giornata (arrivata solo all'ultimo). Anche se in Champions, per quanto modesto possa sembrare l'avversario, non esistono partite semplici. E poi, nella doppia sfida contro il Barca bisognava raccogliere un po' di più, in virtù della mole di gioco creata, ca va sans dir, avevo scritto tutto nell'analisi della doppia sfida.

Ancelotti prende un 5, splittato tra il 2 al campionato e l'8 alla Champions. Simbolo del doppio volto del Napoli, capace di pareggiare ad Anfield (senza prendere gol da nessuno tra Salah, Mané, Firmino) e perdere in casa col Bologna tre giorni dopo (e prendere gol da Skov Olsen).

A Gattuso do 8.5, che fa a metà tra il 7 del campionato e il 10 della Coppa Italia. In campionato si è piazzato al terzo posto da quando è arrivato, sopra le aspettative sicuramente, però a suo sfavore qualche punticino lo giocano gli scontri diretti, esempio quelli persi con Inter e Atalanta o quello pareggiato col Milan: sono partite da vincere, per dimostrare che la squadra è matura.

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